Descrizione
I saggi qui raccolti illustrano magistralmente il metodo di fare storia di uno dei massimi storici viventi. Secondo Braudel la vita e il divenire dell’uomo devono essere colti dal maggior numero di punti di vista possibile: sociologia e antropologia, etnologia e geografia, demografia ed economia ci permettono di vedere le diverse dimensioni dell’azione dell’uomo e delle collettività e ci consentono di costruire una storia più concreta e coerente. Bisogna che i vari specialisti superino ogni concezione settorialistica: tutte le scienze dell’uomo, in quanto hanno un medesimo oggetto, l’uomo, devono essere considerate ausiliarie le une rispetto alle altre. La geografia non può fare a meno dell’economia, l’economia nono può fare a meno della sociologia, la sociologia non può fare a meno dell’antropologia. E la storia, se non vuole essere una «piccola scienza del contingente», ha bisogno di dialogare con tutte le altre scienze dell’uomo, anche, seppure con tutte le cautele, la psicologia, perchè gli psichismi sociali fanno parte della storia. la storia diventa così il «mercato comune delle scienze sociali». In questi «scritti sulla storia» Fernand Braudel dialoga col geografo Maximilien Sorre, col sociologo Georges Gurvitch, coll’antropologo Claude Lévi-Strauss, col demografo Alfred Sauvy, ma anche cogli storici Pierre Chaunu, Otto Brunner e Arnold Toynbee. «Per me» scrive Braudel «la storia può concepirsi solo a ‘n’ dimensioni.»
ISBN: 9788845254123