Descrizione
Dopo aver evocato la casalinga di Voghera nello squallido panorama dell’Italia delle ultime elezioni, dopo aver sentito l’urgenza di osservare, miscelare, sbeffeggiare, profetare, Arbasino si è trovato immerso, con i suoi rap civili, nel bel mezzo di un mondo che non sa più che pesci pigliare, di un mondo in guerra, di una nuova arroganza, di una nuova (nuova?) fatiscenza dell’intelligenza politica, culturale, umana. E allora la Musa torna a picchiettare: su Genova, sull’ ego-bla-bla che accompagna la tragedia dell’ 11 settembre, sul Sudafrica del dopo Apartheid, sugli italici voltagabbana di regime, sul Globo globale, sul melting pot e il melting bloc, sulle piazze mobilitate. Ma c’è anche spazio per tornare indietro, a un’altra guerra -la seconda -, a memorie private, a frequentazioni amate, alle rimembranze di un buon tempo cattivo quanto si vuole ma senza dubbio amabile. Arbasino fa i conti con molta cultura italiana, con se stesso, con la monumentale festa di banalità che ci hanno condotto qua, a questa balaustra del Tempo storico.
ISBN: 9788807840128