Descrizione
Tutti conoscono i risultati dei tristi esperimenti sui ratti descritti da Henri Laborit. Alle povere bestie chiuse in gabbia vengono somministrate scosse elettriche. Al primo ratto è data una possibilità di fuga; al secondo quella di scaricare l’aggressività su un altro ratto nella stessa gabbia; al terzo entrambe le possibilità sono precluse. Sottoposti a esami medici, i primi due non accusano sintomi. Al terzo, che non ha avuto modo di reagire con la fuga o con l’aggressione, vengono invece diagnosticate perdita di pelo, ipertensione arteriosa e ulcera gastrica. L’impossibilità di agire fa ammalare. Certo è che l’inibizione all’azione, se non proprio ratti, ci rende di sicuro meno umani. Se c’è un’esperienza condivisa, una tonalità affettiva fondamentale, è oggi proprio un diffuso senso di impotenza, di mancata presa sugli eventi, di inibizione alla prassi. La dominante della nostra contemporaneità ancora senza nome è probabilmente pratica: la realtà esiste e io ne so qualcosa, solo che non riesco a farci granché, per non dire nulla; col dubbio che sia io piuttosto a non esistere davvero, a non esistere in modo significativo. Eppure noi sentiamo di esistere solo se abbiamo la possibilità di agire politicamente in mezzo agli altri; altrimenti siamo puro metabolismo, biologia, animalità. Si può discutere se questo sia vero. Non si può discutere su quanto ormai sia diventato difficile se non impossibile.
ISBN: 9788858120002